Fu così che scoprì di avere una moltitudine di desideri a disposizione e che gli bastava svegliarsi nei sogni per volare a raccogliere quello che più gli piaceva.
Eoni di pensieri magnifici erano lì, silenziosamente incastrati sulla testa delle nuvole. Ogni gancio corrispondeva alla nobiltà d’animo di coloro che non ebbero mai avuto il coraggio di realizzare i propri sogni in Terra; più degno l’intento, più grande era il gancio.
Gli fu facile capire che per i pensieri malvagi e i pessimi intenti, non esistono appigli, quindi rivolse una preghiera al Cielo e, confidando nella Sua protezione, inziò il viaggio di ritorno verso il giorno.
Da allora divenne “il portatore di sogni”.
C’è chi lo vede tuttora, qualche istante prima del risveglio, tendergli la mano con un palloncino e un gran sorriso…(Il portatore di Sogni – Chiara P.Taja)