Infiniti modi di raccontarsi a sé stessi.
A volte basta aprire la finestra e guardare fuori. A volte non serve aprire nulla. Starsene semplicemente lì dove si è. Osservare.
Cosa vedi?
Ecco, guarda: ogni cosa è te. Ogni cosa.
Ecco, guarda: ogni cosa è te. Ogni cosa.
E tue sono le sensazioni. Le emozioni. E tuo è tutto quel che di esse si trasformerà in pensiero. Nella mente.
Intensamente e condizionatamente fino a quando non vedrai nella montagna la montagna. Nel sasso il sasso. Nel cielo il cielo.
Nell’uomo… l’essere umano.
Non tutto quel che si vede E’.
Non tutto quel che E’ si vede.
Intensamente e condizionatamente fino a quando non vedrai nella montagna la montagna. Nel sasso il sasso. Nel cielo il cielo.
Nell’uomo… l’essere umano.
Non tutto quel che si vede E’.
Non tutto quel che E’ si vede.
Frasi antiche che ritornano
Poi magari sfrutti uno spazio virtuale, come questo blog, per imprimere certe brevi memorie che chissà! se sopravviveranno alle generazioni future di dna. Ma profondamente lo speri. Essere umano. Un senso. Un aggancio da cui proseguire nel Viaggio. Forse.
Magari con più Coraggio.
Magari con più Coraggio.
E che ognuno dei tuoi piccoli simboli siano come cartelli segnaletici per dirTi che potresti giurarlo di essere stata salvata da un fiore mentre camminavi sul ciglio della strada e che per un po’ hai creduto di poterne annusare la fragranza solo perché proveniva esclusivamente da un qualche luogo al di fuori di te.
E profondamente lo sai che tutto quello che lasci cadere tra le righe è uguale a quel fiore. Quando ricopri gli attimi di cuore, ogni parola non è già più tua. Ma… da Te. Per sempre.
Sono Infiniti i mo-n-di per incontrarSi, nel mondo.
Siamo gli uni negli altri.
“Una volta che ti rendi conto che il mondo è una tua proiezione, ne sei libero.
Non hai bisogno di liberarti da un mondo che non esiste, se non nella tua immaginazione!
Comunque sia l’immagine, bella o brutta, sei tu a dipingerla e non sei limitato da essa.
Renditi conto che non c’è nessuno a costringerti, ma che il tutto nasce dall’abitudine di prendere l’immaginario per reale.
Riconosci l’immaginario come tale e sii libero dal timore.
Ciò che comincia e che finisce è pura apparenza.
Del mondo si può dire che appaia, non che sia.
L’apparenza può durare molto a lungo su una certa scala di tempo e molto poco su un’altra, ma infine giunge allo stesso punto.Ciò che è limitato dal tempo è momentaneo e non ha realtà.“
Infiniti modi di raccontarsi a sé stessi.
A volte basta aprire la finestra e guardare fuori. A volte non serve aprire nulla. Starsene semplicemente lì dove si é. Ed Osservare.
Cosa vedi? Ecco, guarda: ogni cosa sei tu. Ogni cosa.
E tue sono le sensazioni. Le emozioni. E tuo é tutto quel che di esse si trasformerà in pensiero. In te.
Poi magari sfrutti uno spazio virtuale, come questo blog, per imprimere le tue brevi memorie che ?chissà! se sopravviveranno alle generazioni future del tuo dna. Ma profondamente lo speri che ognuno dei tuoi piccoli simboli siano come cartelli segnaletici per dire a te stessa che potresti giurarlo di essere stata salvata da un fiore mentre camminavi sul ciglio della strada ed hai creduto di poterne annusare la fragranza come se provenisse esclusivamente da un qualche luogo al di fuori di te.
E profondamente lo sai che tutto quel che lasci cadere tra le righe é uguale a quel fiore.
Ricopri gli attimi di cuore ed ogni riga non é già più tua.
Sono Infiniti i Mo-n-di per incontrarSi.